Il paese delle vacanze sulle carte non è segnato, ma di tutti i paesi è certo il più beato. Ci vanno, dopo gli esami, scolari e studenti e ci trovano da svolgere temi facili e divertenti: “nuotare a rana e a farfalla”, “fare un tuffo dal trampolino”, “piantare la tenda all’ombra di un pino”. Nel paese delle vacanze, mettendo da parte i pensieri, ci va gente di ogni specie: operai, ragionieri, signori e signorine dell’alta società, (qualcuno, a dire il vero, tutto l’anno ci sta…) Però conosco molti che non ci sono mai stati. Eppure, vi assicuro, non si tratta di bocciati. Laggiù non contano i voti, contano solo i quattrini: costa caro il mare azzurro e costa anche l’aria dei pini.
lunedì 15 luglio 2013
Gianni Rodari - Il paese delle vacanze
Gianni Rodari - Ferragosto
Filastrocca vola e va dal bambino rimasto in città. Chi va al mare ha vita serena e fa i castelli con la rena, chi va ai monti fa le scalate e prende la doccia alle cascate… E chi quattrini non ne ha? Solo, solo resta in città: si sdrai al sole sul marciapide, se non c’è un vigile che lo vede, e i suoi battelli sottomarini fanno vela nei tombini. Quando divento Presidente faccio un decreto a tutta la gente; “Ordinanza numero uno: in città non resta nessuno; ordinanza che viene poi, tutti al mare, paghiamo noi, inoltre le Alpi e gli Appennini sono donati a tutti i bambini. Chi non rispetta il decretato va in prigione difilato”.
Iscriviti a:
Post (Atom)