Cielo di giugno, azzurra giovinezza dell'anno; ed allegrezza di rondini sfreccianti in folli giri nell'aria. Ombre, ombre d'ali vedo guizzar sul bianco arroventato del muro in fronte: ombre a saetta, nere, vive al mio sguardo più dell'ali vere. Traggon dal nulla, scrivendo con nulla parole d'un linguaggio perduto; e le cancellano ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.
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