13. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore) Qui continua, aprite l’occhio, l’avventura du Pinocchio che tuffatosi nel mare va Geppetto a ricercare. Nuota e nuota, stanco rotto tocca alfine un isolotto e un Delfin la via, cortese, gli additava del paese. E’ dell’Api la città molto rara in verità: qui oziosi e sfaccendati al digiuno son dannati. Chiede un soldo per buon cuore il monello a un muratore. “Se mi porti la calcina…” “Ma è pesante…” “Allor, cammina…” Una donna alfin, vedete, ha pietà della sua sete: “Anche un pranzo aver potrei se la brocca porterai”. Non stupite a tal spettacolo: l’appetito fa il miracolo e Pinocchio, per mangiare, si rassegnaa lavorare. Terminata la cenetta vuol dir grazie alla donnetta. Alza gli occhi… O meraviglia! E’ la Fata, o le somiglia? “Mia Fatina,ti ho trovata! Eri morta e sei rinata! “Con te sempre resterò…” Sarà vero oppure no?
martedì 4 dicembre 2012
Pinocchio ritrova la Fata
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