Un rotolo di corda se ne sta lì tutto arrotolato e finge di essere un pitone addormentato. Una nuvola finge di essere un castello, una balena un cammello. Ieri uno specchio ha finto di essere la mia faccia e mi mostrava i denti. Con tanti bugiardi in giro bisogna stare attenti! Un sacco nero finge di essere spazzatura: in realtà è un abito da sera.
venerdì 18 gennaio 2013
Gianni Rodari - Un rotolo di corda
mercoledì 16 gennaio 2013
Gianni Rodari - Uno strano biglietto di giustificazioni
Lo scolaro Giuseppe Moneta, di Gastone in un momento di distrazione è diventato un pianeta. Circola intorno al sole a discreta velocità, attento a non urtare con la testa, coi piedi e con le mani i pianeti più anziani. Per oggi dunque a scuola non verrà. La signora maestra è pregata di scusarlo, i compagni di banco, di osservarlo. Stanotte sarà visibile tra le costellazioni perfettamente riconoscibile per una macchia d'inchiostro sui pantaloni.
Gianni Rodari
Un uomo maturo con un orecchio acerbo
Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.
Non era tanto giovane, anzi era maturato,
tutto, tranne l'orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e poter osservare il fenomeno per benino.
"Signore, - gli dissi - dunque lei ha una certa età:
di quell'orecchio verde che cosa se ne fa" ?
Rispose gentilmente: " Dica pure che son vecchio.
Di giovane mi è rimasto soltanto quest'orecchio.
E' un orecchio bambino, mi serve per capire
le cose che i grandi non stanno mai a sentire:
ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli,
capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose."
Così disse il signore con un orecchio acerbo
quel giorno sul diretto Capranica - Viterbo.
Gianni Rodari - Un uomo in cielo
In rotta per Aldebaran la vedetta gridò: - Capitano, un uomo in cielo! - L'astronave si fermò. Fu ripescato il naufrago: era un giovane idraulico di Paderno Dugnano, caduto all'insù dal balcone del terzo piano in una notte di luna per il peso della testa troppo gonfia di sogni. Gli facemmo gran festa, rispose a ogni domanda. Dopo cena il nostromo gli dette la sua branda.
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