10. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)
Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio
che tornando dalla Fata
trova, ahilui, la via sbarrata.
Ha negli occhi il fuoco acceso
il Serpente lè disteso
e la coda, nientemeno,
manda fumo più d'un treno.
Finalmente il burattino
vede spegnersi il camino
e s'accinge per l'appunto
a saltare oltre il defunto.
Ma il pitone è un gran furbone,
ecco inarca il suo groppone
e nel fango in modo buffo
va Pinocchio a fare un tuffo.
Il Serpente a tal spettacolo
tanto ride che... miracolo!
Una vena gli si strappa...
scoppia... muor!.. Pinocchio scappa.
Per calmare l'appetito
una vigna è un dolce invito,
ma una trappola birbona
il ladruncolo imprigiona.
A una lucciola la mano
per aiuto tende invano:
"Per i ladri, in fede mia,
non ho molta simpatia...".
Il padrone della vigna
soddisfatto qui sogghigna:
"Eri tu, non le faine,
a rubarmi le galline!".
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